500 Miglia di Indianapolis 1996

Bandiera degli Stati Uniti 500 Miglia di Indianapolis 1996
80ª 500 Miglia di Indianapolis
Gara 3 di 3 della Indy Racing League 1996
Data 26 maggio 1996
Nome ufficiale 80th Indianapolis 500
Luogo Indianapolis Motor Speedway
Percorso 4,023 km / 2,500 US mi
Ovale
Risultati
Distanza 200 giri, totale 500 US mi / 804,672 km
Pole position Giro più veloce
Bandiera degli Stati Uniti Scott Brayton[1] Bandiera degli Stati Uniti Eddie Cheever
Team Menard in 233,718 mph Team Menard in 38"119 (236,103 mph)
(nel giro 78 di 200)
Podio
1. Bandiera degli Stati Uniti Buddy Lazier
Hemelgarn Racing
2. Bandiera degli Stati Uniti Davy Jones
Galles Racing
3. Bandiera degli Stati Uniti Richie Hearn
Della Penna Motorsports
L'auto del vincitore Buddy Lazier

L'80ª edizione della 500 Miglia di Indianapolis si svolse domenica 26 maggio 1996 sull'ovale dell'Indianapolis Motor Speedway. Questa fu la prima edizione della 500 Miglia organizzata dalla Indy Racing League, con il sostegno dell'USAC. Vinse Buddy Lazier, veterano delle corse americane, appena due mesi dopo un grave incidente in cui aveva riportato la rottura della schiena.

La gara fu preceduta da mesi di polemiche e controversie. La maggior parte dei migliori team e piloti delle corse americane boicottarono la gara, protestando contro un presunto blocco dei team CART da parte dell'IRL, organizzando lo stesso giorno un'altra gara, denominata U.S. 500, corsa sull'ovale del Michigan. Questa divisione fu conosciuta come "The Split". Le squadre partecipanti alla 500 Miglia di Indianapolis furono A.J. Foyt, Dick Simon, Hemelgarn Racing e Menard; di contro i team più importanti della CART come Penske, Ganassi, Newman/Haas, Rahal e altri gareggiarono nel Michigan. Ci furono molti team nuovi, derivanti da categorie inferiori e/o di supporto, così come molti piloti con poca esperienza (furono 17 i rookie che si qualificarono a quest'edizione).

Scott Brayton conquistò la pole position, ma durante le prove del 17 maggio, in uscita da curva 2, andò a sbattere contro il muro esterno a 370 km/h. Subito soccorso, il pilota venne dichiarato deceduto sul colpo a causa della rottura delle ossa alla base cranica. Il compagno di squadra Tony Stewart, qualificatosi secondo, partì dalla pole position, mentre Danny Ongais prese il posto dello sfortunato Brayton (sulla macchina venne cambiato il numero di gara). Durante le prove, in una sessione che non determinava le posizioni di partenza, Arie Luyendyk stabilì il record per il giro più veloce della storia di Indianapolis, a quasi 240 miglia orarie (239,260 mph, 385,052 km/h).

  1. ^ Scott Brayton registrò la pole position, ma morì durante le prove del 17 maggio. Dalla pole parte Tony Stewart

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